Questa è l’opzione che in Cura, uno dei più diffusi software di slicer, ci aiuta nel caso di difficoltà a far stare il pezzo stampato ben attaccato al piano di stampa. Tre sono le scelte che ci vengono proposte: skirt, brim e raft. In questo articolo cercherò di darne una breve descrizione indicando quando è meglio utilizzarne una invece che un’altra.
SKIRT
Iniziamo con la prima opzione che vi viene proposta ovverto lo Skirt che, a dire il vero, non sembra essere direttamente connessa all’adesione al piano di stampa! Questa funzione non fa altro che creare un contorno esterno all’oggetto che andremo a stampare, il numero di linee che formeranno questo contorno e anche la distanza dal nostro oggetto le sceglieremo noi attravarso le impostazioni e di fatto serve esclusivamente a pulire l’ugello e far andare a regime il flusso prima che la stampa vera e propria abbia inizio. Questo ci permetterà inoltre di verificare che il piano sia correttamente allineato e alla giusta distanza dall’ugello.
Ed ecco quindi che, indirettamente, la stampa di un buon skirt ci aiuterà potrebbe farci stare abbastanza tranquilli nel proseguimento della stampa del nostro oggetto 3D
BRIM
Seconda opzione, il Brim che per semplificazione potremmo definire uno skirt che però risulta attaccato all’oggetto che stiamo stampando. Per rendere la comprensione ancora più semplice potremmo dire che il primo layer verrà allargato, in termine di linee perimetrali, di un valore x che saremo noi ad indicare allo slicer. Il risultato sarà chiaramente una maggiore superficie di adesione al piano di stampa e quindi maggiore stabilità. Pensiamo per esempio alla stampa di un oggetto particolarmente piccolo e che si sviluppa in verticale, senza una buona base questo finirebbe per diventare instabile al crescere dell’altezza, un buon brim aumenterà proprio la sua base e quindi la stabilità.
RAFT
Ultima opzione, il Raft: il vero e proprio aiuto nel caso di problemi di adesione al piano di stampa. Il raft infatti non è altro che una serie di linee che formeranno un numero di strati, in quantità impostabile tramite i parametri del nostro slicer con lo scopo unico di fornire un base perfettamente “incollata” al piano di stampa e ben livellata su cui poi si svilupperà la stampa del nostro oggetto.
Anche in questo caso va tenuto presente che il raft andrà rimosso dopo la stampa, quindi particolare attenzione va fatta ad alcuni parametri che possono facilitarne la rimozione a stampa ultimata.